Info Prenotazione
Approfitta della facilità di un pacchetto combo per visitare due delle bellezze storiche di Firenze, culla del Rinascimento. La Basilica di Santa Maria Novella che contiene il meravigliosso Crocifisso dipinto da Giotto, il Crocifisso Ligneo scolpito dal Brunelleschi y la Santa Trinità di Masaccio; la prenotazione include il noleggio del Tablet Audio Guida per la visita. La Basilica di Santa Croce è una delle chiese più belle di Firenze e la chiesa francescana più grande al mondo; è chiamata anche il Tempio delle Glorie Italiane poichè molti artisti importanti, scrittori e scienziati, incluso Michelangelo Buonarroti, Galileo Galileo, Gioachino Rossini, Ugo Foscolo e Leon Battista Alberti, sono qui sepolti.Norme di comportamento
- Indossare un abbigliamento adeguato: non è possibile accedere con un abbigliamento non confacente al luogo sacro che si intende visitare. È necessario presentarsi con indumenti in grado di coprire spalle e gambe;
- Fare silenzio;
- Spegnere i telefoni cellulari;
- Non mangiare e non bere;
- Non introdurre animali;
- Non toccare le opere;
- Non fumare;
- Non usare flash o cavalletto
- Non consentito l'ingresso con valigie di grosse dimensioni;
- Guardaroba non presente
- Chiusura senza preavviso per messe, concerti ed eventi straordinari
DA SAPERE PRIMA DI PRENOTARE
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Basilica di Santa Maria Novella con Videoguida Tablet
Il Crocifisso dipinto da Giotto, il Crocifisso ligneo scolpito dal Brunelleschi e la Trinità di Masaccio sarebbero sufficienti a determinare la gloria della Basilica di Santa Maria Novella, ma la chiesa accoglie innumerevoli altri capolavori di pittura, scultura, ed architettura, inclusa la meravigliosa facciata realizzata da Leon Battista Alberti.
Le Principali Opere:
La Trinidad de Masaccio (1425-1426): coperto da Giorgio Vasari nel 1570 con un altare di pietra e la tavola della Madonna del Rosario, l'affresco fu ritrovato durante la ristrutturazione della chiesa nel secolo XIX, e fu staccato e sistemato sulla parete interna della facciata. Nel 1952 fu restaurato e fu scoperta sotto l'intonaco Lo Scheletro Giacente di Masaccio alla base della Trinità, che reca la scritta "Io fu già quel che voi siete e quel chi son voi ancor sarete", le parole rivolte da Gesù al Padre nella preghiera della Pasqua prima della sua morte.
Crocifisso di Giotto (1288-1289): nel 2000 è tornato restaurato ed è stato rimesso al centro della Basilica, elevato in alto. Ispirato alla scuola della spiritualità francescana del Cristo patiens che evidenzia il tema della passione, è l'immagine del corpo di Cristo colto nell'istante dell'abbandono della vita simboleggiata dal sangue che sgorga dalle sue membra, della materia privata dell'anima ma comunque esaltata dall'incarnazione divina e, quindi, destinata alla resurrezione. Qui, la straordinaria bellezza risiede nel realismo del modello che non è più idealizzato, come nell'arte bizzantina, ma è rispondente al vero.
Crocifisso del Brunelleschi (1410-1415): seguendo il crocifisso di Giotto, Brunelleschi rielaborò la figura di Cristo piegato sulla croce aggiungendo una leggera torsione verso sinistra che creava più punti di vista privilegiati che "generava spazio" attorno a sé, inducendo l'osservatore a un percorso semicircolare attorno alla figura. L'opera è caratterizzata da un attento studio dell'anatomia e delle proporzioni, con un risultato all'insegna dell'essenziale (ispirata all'antico), che esalta la dignità sublime e l'armonia dell'opera. Il Cristo è più idealizzato e misurato e la perfezione matematica delle forme, rifacentesi all'uomo ideale di Vitruvio, è anche eco della perfezione divina del soggetto.
Cappella Tornabuoni o Cappella Maggiore: dedicata alla Madonna Assunta, fu fatta decorare dalla famiglia Ricci con affreschi dall'Orcagna a metà del XIV secolo, ma questi erano già seriamente deteriorati un secolo dopo e furono gravemente danneggiati da un incendio nel 1357. Gli affreschi ancora visibili sono quelli di Ghirlandaio eseguiti su richiesta dei nuovi patroni della Cappella, i Tornabuoni, con Storie della Vita della Vergine, vangeli apocrifi, Giovanni Battista ed i Quattro Evangelisti. Il maestro ebbe l'aiuto di molti altri artisti, tra cui un giovanissimo Michelangelo per un breve periodo.Gli affreschi rittragono personaggi dell'epoca, soprattutto della famiglia Tornabuoni, così come artisti, letterati e filosofi.
La Basilica
La facciata marmorea di Santa Maria Novella è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi precedenti. Venne completata definitivamente solo nel 1920. Alberti innestò una soluzione moderna su rigide struttura gotiche, armonizzando gli elementi preesistenti con quelli del nuovo stile.
Cappella di Filippo Strozzi: la sua celebrità è dovuta agli affreschi realizzati da Filippino Lippi iniziati alla fine degli anni ’80 del XV secolo e terminati intorno al 1502, che conclusero l’opera pittorica dell’artista. Il tema del ciclo degli affreschi della cappella Strozzi sono le Storie della vita dei santi Filippo Apostolo e Giovanni Evangelista: il primo legato al nome del committente, il secondo al precede patrono della cappella.
Cappella Gondi: la cappella è dedicata a San Luca, e fu eretta da fra Ranieri detto il Greco nel 1264. Qui il 18 ottobre 1279, nel giorno della festa di san Luca, il cardinale domenicano Latino Malabranca pose la prima pietra per l’erezione della Basilica. La cappella fu dal 1319 al 1503 della famiglia Scali, fin quando passò ai Gondi, chi affidarono il rinnovamento della cappella a Giuliano da Sangallo. Nel 1571-72 i frati decisero di concedere ai Gondi il prezioso Crocifisso del Brunelleschi, dove risiede da allora.
Cappella Gaddi: dedicata a San Girolamo, patrono della famiglia Gaddi, l’architettura è di Giovanni Antonio Dosio, discepolo di Michelangelo, che la ideò secondo lo stile del maestro. I preziosi marmi che decorano la cappella sono stati trafugati da Roma nel XVI secolo.
Cappella Strozzi di Mantova: fu costruita tra il 1340 e il 1350 in onore di San Tommaso d’Aquino, grazie alla munificenza dl ramo della famiglia Strozzi di Mantova e fu successivamente affrescata da Nardo di Cione, fratello di Andrea Orcagna. Sulle pareti sono raffigurati i regni dei cieli strutturati secondo la visione della Divina Commedia di Dante.
Il Museo
Il museo comprende i primi due chiostri dell’antico convento, il Cappellone degli Spagnoli e il vasto ambiente del Refettorio. Il più celebre è il Chiostro Verde, che deve il suo nome al colore predominante del singolare ciclo pittorico con Storie della Genesi che ne decora tre dei quattro lati, risalente alla prima metà del Quattrocento e comprendente le famose scene del Peccato Originale e del Diluvio Universale dipinte da Paolo Uccello. Sullo stesso lato del Chiostro Verde si affaccia la trecentesca aula capitolare del convento, detta Cappellone degli Spagnoli da quando nel 1566 fu ceduta alla comunità spagnola che vi si era insediata al seguito di Eleonora di Toledo, moglie del duca Cosimo I de’ Medici. Il suggestivo ambiente è interamente decorato da un complesso ciclo di affreschi del pittore Andrea di Bonaiuto (1365-1367) che celebra in chiave allegorica il trionfo della Chiesa cattolica contro l’eresia e la vita attiva e contemplativa dell’ordine domenicano.
Dal Chiostro Verde si accede anche alla cappella della nobile famiglia degli Ubriachi e al contiguo ampio Refettorio conventuale, dove una spettacolare pittura murale di Alessandro Allori e una grande tela con l’Ultima Cena dello stesso artista (1584-1597) si sovrappongono ai resti dell’originaria decorazione ad affresco della fine del Trecento. I due ambienti ospitano pitture provenienti da diversi luoghi del complesso monumentale, tra cui un raro polittico firmato e datato di Bernardo Daddi, e un’ampia selezione di suppellettili e paramenti liturgici appartenenti all’antico Tesoro della basilica.
Videoguida Tablet della Basilica Santa Maria Novella
Il tablet delinea la storia del complesso di Santa Maria Novella grazie a una serie di testi e di inserti audio, corredati di una ricca galleria fotografica e di approfondimenti interattivi. Non mancano i focus sulle grandi opere, dalle grandi Crocifissioni di Giotto, Masaccio e Brunelleschi ai meravigliosi cicli di Andrea di Bonaiuto, Domenico Ghirlandaio o Filippino Lippi, dalle tombe illustri alle raffinatezze di Andrea Cavalcanti e Sandro Botticelli. Un racconto multimediale che porta agli occhi del pubblico quell'unità artistica, civica e religiosa che rende il convento domenicano uno dei luoghi più straordinari di Firenze.
NORME DI COMPORTAMENTO
- Indossare un abbigliamento adeguato: non è possibile accedere con un abbigliamento non confacente al luogo sacro che si intende visitare. È necessario presentarsi con indumenti in grado di coprire spalle e gambe;
- Fare silenzio;
- Spegnere i telefoni cellulari;
- Non mangiare e non bere;
- Non introdurre animali;
- Non toccare le opere;
- Non fumare;
- Non usare flash o cavalletto
- Non consentito l'ingresso con valigie di grosse dimensioni;
- Guardaroba non presente
- Chiusura senza preavviso per messe, concerti ed eventi straordinari