Villa Giulia è oggi il museo più rappresentativo della civiltà etrusca ed accoglie non solo alcune delle più importanti creazioni di questa civiltà, ma anche prodotti greci di altissimo livello.
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Villa Giulia Museo Piazzale di Villa Giulia, 9, 00197 ROMAVilla Giulia è oggi il museo più rappresentativo della civiltà etrusca ed accoglie non solo alcune delle più importanti creazioni di questa civiltà, ma anche prodotti greci di altissimo livello, confluiti in un'area che fu tra l'VIII e il V secolo a.C. uno straordinario punto d'incontro di genti diverse. La Villa è anche sede della Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Etruria Meridionale da cui dipende il Museo.
Orari
Da martedì a domenica dalle ore 8,30 alle ore 19,30 (dal 1° luglio la biglietteria chiude alle 18:45) Lunedì chiuso, ad eccezione delle festività
Chiusure per festività: 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
Dettagli Villa Giulia
Il Museo di Villa Giulia nacque nel 1889 per iniziativa di Felice Barnabei (1842-1922), archeologo e politico italiano, sulla base di un coerente programma di esplorazioni archeologiche.
A fornire il primo nucleo delle collezioni del museo fu una serie di materiali rinvenuti a Falerii (l'odierna Civita Castellana), capoluogo dei Falisci, popolo insediato nel territorio compreso fra i Monti Cimini ed il Tevere, un distretto che era stato oggetto negli anni 1880 di attente indagini topografiche e di scavi. I materiali furono provvisoriamente esposti nelle due sale a fianco del vestibolo di ingresso e nei tre saloni del primo piano, riscattati dal degrado conseguente all'utilizzazione della villa come luogo di acquartieramento e di magazzinaggio. Quella prima esposizione (realizzata nel 1888-89), e l'ambizioso progetto del Barnabei nel suo complesso, ebbero sanzione ufficiale con l'istituzione del Museo Nazionale Romano (febbraio 1889). Il nuovo istituto, pur concepito unitariamente, era suddiviso in due sezioni -«urbana» ed «extra-urbana»- sulla base della provenienza dei materiali da esporre. La prima sezione venne insediata nei monumentali locali annessi alle Terme di Diocleziano; per la seconda si mantenne la collocazione a Villa Giulia, con il programma di farvi confluire tutti gli oggetti scoperti nella provincia romana: l'Etruria prossima a Roma, l'Agro falisco e capenate, la Sabina, il Lazio meridionale. Alle antichità di Falerii si aggiunsero così via via quelle di altri centri dello stesso territorio (Corchiano, Narce, ecc.), materiali da abitati, santuari e necropoli del Lazio meridionale (Gabii, Alatri, Satricum, più tardi Palestrina), dell'Etruria (Cerveteri e in seguito Veio), dell'Umbria (Todi, Terni).
Pur mantenendo in larga misura le collezioni originarie, le nuove competenze territoriali e le grandi imprese di scavo realizzate nella prima metà del '900 -in particolare a Veio e a Cerveteri- hanno sensibilmente mutato l'aspetto del museo, accentuandone la caratterizzazione etrusca. Arricchitosi di due ali di nuova costruzione, il Museo di Villa Giulia ha raggiunto negli anni ‘30 del Novecento una fisionomia rimasta sostanzialmente inalterata fino al dopoguerra. La saturazione degli spazi e il variare dei criteri espositivi hanno portato alla radicale ristrutturazione del museo, su progetto di Franco Minissi, attuata tra il 1950 e il 1970 da Renato Bartoccini e poi da Mario Moretti. A quegli stessi anni e ai successivi si deve anche, per impulso di Mario Moretti, la realizzazione su tutto il territorio dell'Etruria meridionale di una serie di musei, affiancatisi a quello di Villa Giulia ad integrare il quadro complessivo in esso delineato.
La sala delle Arti e delle Scienze (sala 27) è dedicata alla storia del Museo. Le nuove concrete prospettive legate all'imminente ampliamento del Museo di Villa Giulia sono illustrate nei pannelli a destra dell'ingresso, mentre le moderne vetrine presso le finestre che si aprono sulla facciata verso Villa Poniatowski accolgono un'ampia rassegna di materiali di recente acquisizione.
Si tratta per lo più di raffinate ceramiche di diversa epoca e produzione, talora veri e propri capolavori che, trafugati dagli scavatori clandestini, sono stati restituiti da importanti Musei e collezionisti privati degli Stati Uniti a seguito di una complessa operazione promossa dall'Italia. Accanto a questi figurano altri importanti oggetti provenienti da sequestri disposti dalla Magistratura a seguito di brillanti operazioni condotte dai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Dettaglio prezzi
Biglietto ridotto
Hanno diritto all'ingresso ridotto rispetto al prezzo intero del biglietto:
- Cittadini dell'Unione Europea tra i 18 e i 25 anni;
- Residente Regione Lazio Residente Regione Lazio
Biglietto gratuito
- Minori di 18 anni;
- Studenti e docenti dell'Unione Europea delle Facoltà di Architettura, di Lettere (indirizzo Archeologico o Storico-Artistico), di Conservazione dei Beni Culturali e di Scienze della Formazione, mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;
- Docenti e studenti dell'Unione Europea iscritti alle Accademie di Belle Arti, mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;
- Appartenenti all'I.C.O.M. (International Council of Museums);
- Gruppi scolastici (NO UNIVERSITARI) dell'Unione Europea (previa prenotazione) con accompagnatore
- Giornalisti con tesserino dell'ordine;
- Dipendenti MiBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo;
- Portatori di handicap dell'Unione Europea e un loro accompagnatore;
- Guide turistiche dell'Unione Europea, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- Interpreti turistici dell'Unione Europea quando occorra la loro opera a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- Al personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche (clicca qui) per scaricare il modello predisposto dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca).